Missione Cristiana 153

• L’ALBERO della VITA •

SENSO della PAROLA

SICHÀH

I

Messaggio del 13 Febbraio 2022

«Il segreto del «Senso della Parola» è nella potenza di poter creare»

La Parola è un atto di rivelazione «rhêma», di espressione del Pensiero.

È il principio di ogni inizio, della nascita dall’alto, di una nuova identità in Cristo.

Il primo passo nell’espressione di un Pensiero è la Parola.

È la descrizione verbale della nostra individualità in Cristo.

La rivelazione «rhêma» dei contenuti segreti del Pensiero.

Prima di aspirare a grandi conquiste pratiche

e grandi realizzazioni materiali, dobbiamo prima ricevere,

poi imparare l’uso della PAROLA «RHÊMA» per poi esprimerla in POTENZA.

La Parola è l’azione più efficace per vivere ed esprimere la libertà e l’indipendenza individuale e di Corpo.

Le capacità, la Potenza e l’autorealizzazione di un uomo

si vedono da come vive le Parole «rhêma» che ha ricevuto.

Un uomo di Dio quando Parla trasmette gioiatimore.

Un uomo diventa di Dio, cioè libero,

solo quando non ha paura di esprimere il proprio credo.

Un uomo da poco, un servo o uno schiavo non è ascoltato da nessuno

ed ha persino paura di aprire bocca,

nelle sue parole non c’è né forza né convinzione.

«DIO creò il mondo con la Parola, o Logos, Yeshùa il Messia»

Questo conferma che la radice della vera capacità creativa sta nel saper formulare bene i Pensieri.

Salmo 139:17

Oh, quanto mi sono preziosidifficili tuoi pensieri o DIO!

Quanto grande è l’intero loro numero!

La Parola è il tramite tra Pensiero ed Azione.

Dobbiamo imparare a rivelare i «rhêma» in modo efficace,

il nostro credo, l’intenzioni del cuore e le emozioni dell’anima.

Luca 7:14

Yeshùa, avvicinatosi, toccò la bara;

i portatori si fermarono, ed Egli disse:

«Ragazzo, dico a te, alzati

L’ambizione e l’impazienza vorrebbero realizzare subito

ciò che riceviamo attraverso il Pensiero creativo «rhêma».

Anziché sviluppare i giusti Sensi,

poiché senza il «Senso della Parola»

cioè senza il «Senso di Cristo»

non si può può mediare l’abisso che separa il Pensiero dall’Azione.

L’uso più nobile della parola è il «ringraziamento in modo pratico e reale»

del «riconoscimento» del bene che abbiamo ricevuto.

Le AZIONI di GRAZIE sono un atto importantissimo,

aiutano a vincere l’egocentrismo, l’egoismo, l’individualismo e l’incapacità

di chiedere e di ricevere aiuto gli uni dagli altri.

«SICHÀH» letteralmente significa «CONVERSARE»

«»

Valore numerico: 5+8+10+300= 323

Salmo 57:9

I

«Destati Anima mia»

«Destati mia Gloria»

«Destati o Spirito mio»

Valore numerico: 323

«Qui si parla di “Colei che dimora” la SCEKHINÀH»

Cioè la presenza divina immanente, Prigioniera dentro di noi!

«Noi siamo chiamati attraverso un lavoro esteriore ed interiore a liberarla»

A CONVERSARE con la «Shekhinà»

«Che è venuta a vivere nel nostro Cuore dove ha profuso il Suo Amore»

Romani 5:5

E la speranza non confonde,
perché l’amore di Dio è stato profuso nei
nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato.

«Il Senso della Parola»

esorta l’uomo a parlare con se stesso,

con la propria anima,

con la gloria divina in noi,

con la «Scekhinà» che vive in noi.

La prima missione per ognuno di noi è risvegliare la nostra coscienza, il nostro sé interiore, attraverso il dialogo, la preghiera in Spirito e diventare preghiera».

Salmo 57:9

«Svegliati anima mia, svegliatevi liuto ed arpa, desterò l’alba»

David pregava intensamente cantando e accompagnandosi con liuto ed arpa, attingeva a tutte le risorse da lui conosciute per risvegliarsi dal torpore e dall’incoscienza indotta dalle circostanze della vita, per trasformare l’oscurità che lo circondava in una nuova luminosa alba.

Questo salmo ci parla di un uomo che cerca,

che sente il bisogno di un tempo nuovo,

che sente la necessità di un Salvatore, del Messia.

«Nevel : Liuto + Kinnor : Arpa»

«כנורנבל»

Valore numerico:

«50+2+30+20+50+6+200 =358»

«Mashiach : Messia»

«משיח»

Valore numerico:

«8+10+300+40 =358»

Il valore numerico di Liuto + Arpa è equivalente a Messia.

Questo ci esorta ad:

«ESSERE PREGHIERA»

che non significa solo pregare, ma trasformarsi in strumenti musicali, diversi gli uni dagli altri ma in perfetta armonia, come un’orchestra, diventando un canto a Lui, rivelando al mondo la Luce Infinita.

«Il Senso della Parola» «Sichà» ci porta dunque nella braccia del Messia.

«Ora togliamo la lettera (Hei – ח) dalla parola «Sichà» che è solo il suffisso.

«שיחה»

E prendiamo la parola «Mashiach» Messia,

«משיח»

che è composta dalle stesse tre lettere più l’iniziale (Mem – מ)

Perciò abbiamo la parola «Siach»: conversare, più la lettera (Mem מ)

La lettera (Mem מ) scritta per esteso significa acqua «mayim»

ed è composta da due (Mem מם)

Due (Mem מ ם) una semplice aperta, ed una sofit chiusa,

da questa duplice caratteristica leggiamo in Genesi che ci sono due «acque»,

quelle aperte e quelle chiuse.

Le Acque superiori rappresentano la Parola di Dio,

la Luce del mondo, (אור אין סוף ↔ OR EN SOF ↔ LUCE INFINITA)

e sono pure, limpide e cristalline.

Viceversa le acque inferiori rappresentano l’uomo nel suo stato attuale,

che naviga in acque paludose, oscure, talvolta sopraffatto dai suoi demoni.

Genesi 1:6-8

וַיֹּאמֶר אֱלֹהִים יְהִי רָקִיעַ בְּתֹוךְ הַמָּיִם וִיהִי מַבְדִּיל בֵּין מַיִם לָמָיִם׃

Elohim disse: «Sia un firmamento tra le acque che separi le acque dalle acque».

וַיַּעַשׂ אֱלֹהִים אֶת־הָרָקִיעַ וַיַּבְדֵּל בֵּין הַמַּיִם אֲשֶׁר מִתַּחַת לָרָקִיעַ וּבֵין הַמַּיִם אֲשֶׁר מֵעַל לָרָקִיעַ וַיְהִי־כֵן׃

7Elohim fece il firmamento e separò le acque che sono al di sotto del firmamento

dalle acque che sono sopra il firmamento. E così fu.

וַיִּקְרָא אֱלֹהִים לָרָקִיעַ שָׁמָיִם וַיְהִי־עֶרֶב וַיְהִי־בֹקֶר יֹום שֵׁנִי׃ ף

8) Elohim chiamò il firmamento cielo.

Così fu sera e fu mattino: un secondo giorno.

In tutto questo Yeshùa il Messia è venuto per purificare le acque inferiori

e ristabilire un contatto tra le acque superiori e le acque inferiori.

Efesini 5:25-26

Voi mariti, trattate amorevolmente le mogli, come anche il Messia ha avuto cara la Chiesa e ha consegnato Se stesso per lei,

26) al fine di consacrarla purificandola con il lavacro dell’acqua «rhêmati»

Una parola «rhêma» è come un filo di Luce Infinita che scende da sopra il firmamento fin dentro il nostro cuore.

Una parola «rhêma» è una Goccia d’Acqua:

che scende dall’Acque superiori sopra il firmamento fin dentro la nostra anima.

Il progetto di Dio è Salvarci, liberarci dai peccati di questo mondo e portare la luce dello Spirito divino (acque superiori) dentro di noi, battezzandoci con lo Spirito Santo e con il FUOCO.

Giovanni 8:12

 Yeshùa parlò loro di nuovo dicendo:

«IO SONO la luce del mondo!

Chi viene dietro a Me non c’è da temere che cammini nell’oscurità, ma avrà la luce della vita».

Atti 2:1-4

E mentre stavano preparando il giorno della Pentecoste erano tutti insieme nello stesso luogo e ci fu all’improvviso dal cielo un suono come di un soffio vigoroso ed ha riempito l’intera casa dov’erano seduti, ed apparve loro come distribuite delle lingue di fuoco, e se n’è fermata una su ciascuno di loro, e sono stati tutti riempiti di puro Spirito divino, ed hanno iniziato a parlare con altre lingue, come lo Spirito divino dava loro di proferire ↔ dichiarare ↔ di cantare inni.

Proverbi 18:21a

Morte e vita sono nelle mani della lingua

La nostra vita si fonda prima su quello che pensiamo e poi diciamo, le parole sono come pietre che edificano o schiacciano secondo le nostre intenzioni ed emozioni, modificando così la realtà che ci circonda. 

Proverbi 18:21a

Colui che colpisce il padre dopo la morte è assolto,

mentre colui che maledice suo padre dopo la morte è colpevole.

Colpire un morto non provoca niente, maledire un morto crea maledizione su se stessi.

Matteo 15:4

Dio infatti ha comandato così:

«Onora il padre e la madre»

e ancora: «Chi maledice padre o madre sia punito con la morte»

Le parole che pronunciamo creano cose che non vediamo subito, ma lasciano sicuramente dei segni sull’anima di chi le ascolta e di chi le pronuncia.

Il valore più alto della parola è quella che pronunciamo dopo attenta analisi e meditazione o ancor meglio se ricevuta in Spirito divino «rhêma» oppure tramite il dono di interpretazione delle lingue.

Non dobbiamo assolutamente parlare a casaccio, peggio ancora maledicendo o bestemmiando, creeremmo dei forti cortocircuiti a livello spirituale, non solo problemi ma soprattutto guai.

Quando impariamo dallo Spirito Santo ad usare la parola iniziamo a creare nei luoghi celesti.

Matteo 16:19

Io ti darò le chiavi del regno dei cieli;

tutto ciò che legherai in terra,

sarà legato nei cieli,

e tutto ciò che scioglierai in terra

sarà sciolto nei cieli,

Se impariamo ad attingere dallo Spirito divino,

siamo «Luce del mondo»

Trasformando uomini e cose attraverso la Potenza della Parola.

Vediamo come il Signore attraverso l’aggiunta della sola lettera (h) al nome di Avram e Saray li trasforma.

Genesi 17:5-6

Non ti chiamerai più Avram אברם, ma il tuo nome sarà Avraham אברהם,

poiché io ti ho reso padre di una moltitudine di nazioni.
Ti farò prolificare immensamente, farò di te delle nazioni e da te usciranno dei re.

Genesi 17:5-6

DIO disse ad Avraham אברהם:

Saray שרי, tua moglie non la chiamerai più Saray,

poiché il suo nome, sarà Sarah שרח.

La benedirò e pure a lei darò un figlio;

la benedirò e diventerà nazioni; da lei deriveranno sovrani e popoli.

Esodo 34:29-35

Quando Mosè scese dal monte Sinai – (scendendo dal monte Mosè aveva in mano le due tavole della testimonianza), non sapeva che la pelle del suo viso sprigionava raggi di luce, «per aver parlato con Lui».

«ברברו אתו»

Ma Aronne e tutti gli israeliti, vedendo che la pelle del suo viso irradiava luce, ebbero timore di avvicinarsi a lui.

Mosè allora li chiamò, ed Aronne, con tutti i capi della comunità tornò da lui.

Mosè parlò loro.

Si avvicinarono dopo di loro tutti gli israeliti ed egli ingiunse loro ciò che YHWH gli aveva ordinato sul monte Sinai.

Quando Mosè ebbe finito di parlare con loro, si mise un velo sul viso.

Quando entrava davanti a YHWH per parlare con Lui, Mosè  si toglieva il velo, fin quando non fosse uscito.

Una volta uscito, riferiva agli israeliti ciò che gli era stato ordinato.

Gli israeliti, guardando in faccia Mosè, vedevano che la pelle del suo viso era raggiante.

Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin quando non fosse di nuovo entrato a parlare con YHWH.

«per aver parlato con Lui»

«ברברו אתו»

Valore numerico:

«6+400+1+6+200+2+4+2 =621»

רז (Raz) (segreto) = valore 207

אור (Or) (luce) = valore 207

 אין סוף (Ain sof) (infinito) = valore 207

Valore numerico:

«207+207+207 =621»

La parola possiede infinite capacità creative ed è un veicolo di potenza (dunamin) che ci porta a vedere nello Spirito e connetterci così al cielo, al «Segreto della Luce Infinita» «RAZ OR EN SOF».

«Attraverso il «Senso della Parola»

impariamo ad «Essere Preghiera»

«ed a illuminare il mondo»

Impariamo dal nostro Signore

«Yeshùa il Messia di Nazareth»

«a risvegliare il «Senso della Parola»

Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

« INVITO INVITO »

A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere il modello della:

«Chiesa originale di Yeshùa il Messia, nata a Gerusalemme»

vista dallo studio su: «Atti 2:41-47» consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.


«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»


Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia (Gesù Cristo) sia con tutti noi.

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