Missione Cristiana 153

TORÀ

• I DISCEPOLI di YESHÙA •

«La TORÀ ed i PROFETI»

(3^ parte)

«L’OPERA dei DISCEPOLI»

Matteo 5:19

Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti ed avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma colui che li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli.

Nella mentalità occidentale molte cose sono relative, per il Signore invece ogni cosa ed ogni gesto anche minimo ha importanza e peso nel REGNO di DIO.

Matteo 7:12-14

Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché queste sono la Torà ed i profeti.

La Torà è una lampada al nostro piede ed una LUCE sul nostro sentiero, non possiamo essere LUCE del mondo se trascuriamo gli insegnamenti della Torà e dei profeti, anche un minimo consiglio può fare la differenza.

Matteo 7:13-14

Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono coloro che entrano per essa.

14) Quanto stretta è invece la porta e angusta la via che conduce alla vita!

E pochi sono coloro che la trovano!

«Preoccupante è quest’ultima affermazione di Yeshùa»

E pochi sono coloro che la trovano!

Rileggiamo:

Matteo 5:19

Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti ed avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma colui che li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli.

Tornando al vangelo di Matteo, la frase è strutturata in due momenti contrapposti, ma si uniscono col verbo «insegnare».

Per essere minimi o grandi non è sufficiente trasgredire o fare, ma è fondamentale INSEGNARE attraverso la testimonianza reale della nostra vita.

Questo all’interno del Corpo di Cristo ci definisce:

«minimi o GRANDI»

In considerazione della difficoltà della carne, la violazione personale di per sé, se è fatta senza malizia, non assume un livello di gravità tale da condannare l’individuo che la commette.

Ma se la violazione diventa pubblica testimonianza, che è una forma di insegnamento, o peggio ancora se l’errore viene insegnato in modo specifico decidendo di contravvenire alla Torà, allora vi è un radicamento in esso ed una precisa volontà di fare del male, che diventa istigazione al peccato.

Perciò osservare gli insegnamenti o comandamenti nella vita personale non è sufficiente se non sono accompagnati dalla testimonianza, rileggiamo:

Matteo 5:14-16

Voi siete la LUCE del mondo;

una città posta sopra un monte non può essere nascosta.

Similmente, non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candeliere, perché faccia luce a tutti coloro che sono in casa.

Così risplenda la vostra LUCE davanti agli uomini,

affinché vedano le vostre buone opere

e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli.

In modo più marcato lo troviamo scritto in:

Matteo 5:20

Perciò io vi dico: Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi, e dei farisei, voi non entrerete affatto nel regno dei cieli.

Esplicativo è il racconto del giovane ricco:

Matteo 9:16-22

Ed ecco, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro buono, che devo fare di buono per avere la vita eterna?».

Ed egli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non uno solo, cioè: DIO.

Ora, se tu vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti».

Egli gli disse: «Quali?».

Yeshùa allora disse: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, onora tuo padre e tua madre e ama il tuo prossimo come te stesso».

Quel giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza, che mi manca ancora?».

Yeshùa gli disse: «Se vuoi essere perfetto, va vendi ciò che hai, dallo ai poveri e tu avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi».

Ma il giovane, udito questo parlare, se ne andò rattristato, perché aveva molte ricchezze.

Essere perfetti significa andare al di là della legalistica osservanza della Torà, significa volere di più,

significa avere sete e fame di Yeshùa.

Deuteronomio 13:7-10

Quando ti seducesse in segreto il tuo fratello, figlio di tua madre, o tuo figlio o tua figlia o la sposa del tuo cuore od il tuo amico che ami come te stesso, dicendoti:

«Andiamo, adoriamo o serviamo altri dèi sconosciuti a te ed ai tuoi padri»

8) quegli dèi che appartengono ai popoli che vi circondano, vicini o lontani da un capo all’altro della terra,

9) non acconsentire, non gli dare ascolto; non avere riguardo per lui, non risparmiarlo e non nasconderlo.

10) Tu lo dovrai uccidere, la tua mano sarà la prima contro di lui per farlo morire e dopo quella di tutto il popolo.

Qualora ti seducesse!

Non acconsentire!

Non gli dare ascolto!

Non avere riguardo per lui!

Non risparmiarlo!

Non nasconderlo!

Dobbiamo uccidere quei pensieri che si insinuano nella nostra mente, dobbiamo farli morire sottomettendoli al Messia.

2^ Corinzi 10:5

affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza di Cristo,

Filippesi 3:7-16

Ma ciò che per me era un guadagno, l’ho considerato un danno, a motivo di Cristo.

8) Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all’eccellenza della conoscenza esperienziale del Messia Yeshùa, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo.

9) Ed essere trovato in Lui non con una giustizia mia, derivante dalla Torà, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio mediante la fede.

10) Tutto questo allo scopo di conoscere Cristo, la potenza della Sua risurrezione, la comunione delle sue sofferenze, divenendo conforme alla sua morte, 11) per giungere in qualche modo alla risurrezione dei morti.

12) Non che io abbia già ottenuto tutto questo o sia già arrivato alla perfezione; ma proseguo il cammino per cercare di afferrare ciò per cui sono anche stato afferrato dal Messia.

13) Fratelli, io non ritengo di averlo già afferrato; ma una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti,

14) corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione della suprema chiamata di Dio nel Messia Yeshùa.

15) Sia questo dunque il sentimento di quanti siamo maturi; se in qualche cosa voi pensate altrimenti, Dio vi rivelerà anche quella.

16) Soltanto, dal punto a cui siamo arrivati, continuiamo a camminare per la stessa Via.

Ho RINUNCIATO a tutto?

Ancora NO!

Per questo devo continuare a camminare per la stessa Via.

Qualcuno avrà certamente detto che sono un MANIPOLATORE.

Non sia mai!

Desidero solo e con tutto il mio cuore che ci lasciamo CONVINCERE dallo Spirito Santo che è l’UNICA VIA per la vita eterna nel Messia Yeshùa, tutto il resto è spazzatura e conduce sempre alla vita eterna, ma nello Spirito Infernale.

Perciò ognuno nel proprio libero arbitrio ed in piena coscienza si prenda le sue eterne responsabilità.

Giovanni 12:25

Chi ama la sua vita la perde,

e chi odia la sua vita in questo mondo

la conserverà in vita eterna.

Luca 14:26

Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie, fratelli, sorelle e perfino la sua propria vita non può essere Mio discepolo.

Dobbiamo odiare solo il vano modo di vivere che abbiamo ereditato, non i padri o gli altri che ce lo hanno insegnato, questi vanno amati.

Con una vera svolta radicale nella nostra vita che ci fa conoscere per esperienza come la Torà, pur nella sua santità, non riesca a portarci in quella perfezione che viene soltanto dall’incontrare intimamente Yeshùa, il Messia di Nazareth, attraverso il Suo Santo Spirito, che ci fa conoscere il Suo amore «agapê» trasformandoci in

Impariamo ad essere DISCEPOLI in AMORE

del nostro Salvatore, Signore e Sposo

«Yeshùa il Messia di Nazareth»

Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

« INVITO INVITO »

A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere il modello della:

«Chiesa originale di Yeshùa il Messia, nata a Gerusalemme»

vista dallo studio su: «Atti 2:41-47» consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.


«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»


Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia (Gesù Cristo) sia con tutti noi.

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