Missione Cristiana 153

Unità e Unanimità = Accordo

• Comunicare •

«Ascoltare e Dialogare»

L’ACCORDO si trova

DIALOGANDO

nella più completa

Confidenza, Fiducia e Sincerità,

come un libro aperto.

La comunicazione spesso è complicata!

«So che pensi di aver capito quello che io ho detto,

ma non sono sicuro che tu comprenda quello che hai sentito,

 perché non era quello che io intendevo»

Esempio di DIALOGO semplice ma complicato:

Giovanni 21:15-17

Dopo che ebbero mangiato,

Gesù disse a Simon Pietro:

«Simone di Giona mi ami ↔ agapais tu più di costoro?»

Gli rispose:

«Certo Signore, tu lo sai che io ti voglio bene ↔ filô»

Gesù gli disse: «Pasci i miei agnelli»

Gesù gli chiese di nuovo una seconda volta:

«Simone di Giona, mi ami ↔ agapais tu

Gli rispose:

«Certo Signore, tu lo sai che io ti voglio bene ↔ filô»

Gesù gli disse: «Abbi cura delle mie pecore»

Gli chiese per la terza volta:

«Simone di Giona, mi vuoi bene ↔ fileis tu

Pietro si rattristò che per la terza volta gli avesse chiesto:

«Mi vuoi bene ↔ Fileis tu

e gli rispose:

«Signore, tu sai ogni cosa, tu sai che io ti voglio bene ↔ filô»

Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore».

Quello che dice Gesù:

«Simone di Giona, mi ami tu più di costoro

Quello che Simona di Giona, detto Pietro,

sente, lo turba, non lo vuole sentire,

il suo pensiero è frustato dalla realtà vissuta,

«dice dentro di se:

come posso amarti più di costoro se ti ho tradito»

Pietro perciò risponde con imbarazzo

«Certo Signore, tu lo sai che io ti voglio bene»

Perché dentro di se sa che lo ha tradito,

come può dirgli ti amo incondizionatamente!?

Gesù lo spiazza e lo incoraggia dicendogli:

«Pasci i miei agnelli»

Non c’è accusa!

Nessuna rivalsa!

SOLO GRAZIA!

E dopo la grazia lo sprona al servizio.

Gesù lo incalza per la seconda volta:

«Simone di Giona, mi ami tu

Quello che Simona di Giona, detto Pietro,

sente, continua a turbarlo:

«dice ancora dentro di se:

«come posso amarti se ti ho tradito

Gesù ora però ha tolto il «più di costoro»

Gesù sta insegnando a Pietro a non misurarsi con gli altri,

come hanno fatto per tutto il tempo che sono stati con Lui.

Chi è il primo e chi l’ultimo!?

Ma sta insegnando a Pietro ed a noi:

«ora ognuno esamini se stesso»

Come è scritto in:

1^ Corinzi 11:28

Ora ognuno esamini se stesso,

e così mangi del pane e beva del calice,

Galati 6:4

Ora esamini ciascuno l’opera sua,

e allora avrà ragione di vantarsi solamente di se stesso

e non nei confronti degli altri.

Pietro, per la seconda volta, con imbarazzo, risponde:

«Certo Signore, tu lo sai che io ti voglio bene»

Perché dentro di lui resta il peso del tradimento,

forse inizia ora a comprendere che solo

la grazia per mezzo della fede salva!

Come è scritto in:

Efesini 2:8

Voi infatti siete stati salvati per grazia,

mediante la fede,

e ciò non viene da voi,

è il dono di Dio,

Gesù lo spiazza per la seconda volta

e lo incoraggia dicendogli:

«Abbi cura delle mie pecore»

Perché è Yeshùa che sceglie che elegge,

leggiamolo in:

Giovanni 15:16

Non voi sceglieste Me,

ma io elessi voi,

e vi ho preparati,

perché andiate e portiate frutto

e il vostro frutto sia duraturo,

affinché il Padre nel Mio Nome

vi dia qualsiasi cosa chiediate.

Gesù domanda per la terza volta:

«Simone di Giona, mi vuoi bene tu

Ora Gesù va incontro a Pietro

e non li ha chiesto ancora: «mi ami tu»

Ma solo: «mi vuoi bene tu

Quello che Simona di Giona, detto Pietro,

sente, forse lo rattrista:

«dice ancora dentro di se: ti ho tradito!

Non ti amo ancora in modo incondizionato,

perché prima devo dimostrarlo,

ma sicuramente ti voglio bene e Tu lo sai»

Perciò risponde per la terza volta:

«Signore, tu sai ogni cosa, tu sai che io ti voglio bene»

Quello che Simona di Giona, detto Pietro,

sente, lo ha turbato perché ha compreso

che Yeshùa lo ama in modo incondizionato,

una cosa che Pietro deve ancora dimostrargli.

Gesù conclude il DIALOGO con Simone di Giona

e lo incoraggia dicendogli:

«Pasci le mie pecore»

Simone di Giona, l’uomo nato dalla carne, che vuole bene a Yeshùa e suo discepolo, si trasformerà in virtù dello Spirito di Dio che viene a vivere in Lui, in uomo nuovo nato dall’alto, detto Cefa, nome aramaico che corrisponde al greco Petros, in italiano Pietro, l’apostolo ELETTO da Yeshùa il Messia per mostrare la Via alla Chiesa primitiva, la vera Chiesa, descritta nel libro degli Atti degli Apostoli.

COMUNICARE

significa essere chiari,

altrimenti chi ascolta non comprende

o si farà pensieri sbagliati su quello che abbiamo detto.

Non possiamo dire:

«Ti voglio bene»

se vogliamo dire:

«Ti amo»

Si chiama comunicazione sbagliata,

cioè non essere chiari in quello che diciamo.

ASCOLTARE

significa sintonizzarsi con le parole e i sentimenti di chi ci sta parlando.

Significa non essere superficiali,

cercando di comprendere cosa ci stanno dicendo,

ascoltando sia le parole che l’intonazione.

Il processo di ACOLTO

è un’esperienza attiva che richiede

IMPEGNO e costa FATICA.

Dobbiamo ascoltare sia i messaggi verbali che quelli del corpo:

Il vero ascoltatore dimostra interesse e attenzione.

Quando ascoltiamo stiamo dicendo:

«Ti voglio bene»

«Tu mi interessi»

Quando una persona si sente ben voluta e preziosa,

allora e solo allora si può sviluppare un rapporto significativo.

Romani 12:15

Rallegratevi con quelli che sono allegri,

piangete con quelli che piangono.

2^ Corinzi 11:29

Chi è debole, che non lo sia anch’io?

Chi è scandalizzato, che io non arda?

Dobbiamo Accettarci Reciprocamente!

Amos 3:3

Possono due camminare insieme

se prima non si sono messi d’accordo?

Romani 15:7

Perciò accoglietevi gli uni gli altri

come anche Cristo ci ha accolti per la gloria di Dio.

1^ Corinzi 12:18

Ma ora Dio ha posto ciascun membro nel corpo,

come ha voluto.

Dobbiamo concentrarci gli uni su gli altri,

Ascoltando Attentamente.

Il linguaggio del nostro corpo dimostra se siamo interessati.

Guardiamo che ci sta parlando negli occhi?

Siamo girati verso di lui?

Siamo rilassati?

Non diamo una risposta o una soluzione

SBRIGATIVA

a ciò che ci stanno dicendo.

Proverbi 18:13

Chi risponde a un argomento prima di averlo ascoltato,

mostra la propria follia a sua vergogna.

Ecclesiaste 3:1

Per ogni cosa c’è la sua stagione

c’è un tempo per ogni situazione sotto il cielo:

Ecclesiaste 3:7

un tempo per strappare e un tempo per cucire, 

un tempo per tacere

e un tempo per parlare,

Vademecum di ASCOLTO:

Sii paziente.

Tieni a freno la lingua.

Ascolta fino a quando comprendi ciò che l’altro sta dicendo.

Non è necessario riempire i momenti di silenzio.

Chi sa ascoltare, ascolta anche i momenti di silenzio in cui l’altra persona si sforza di esprimere un sentimento, o si ferma per considerare un pensiero.

È importante, prima di rispondere, dare TEMPO perché chi ci parla possa esprimere i propri sentimenti e le proprie preoccupazioni.

Ascoltiamo soprattutto in modo spirituale, cioè sensibili allo Spirito Santo.

Tutti abbiamo bisogno di essere ascoltati!

Proverbi 20:5

Il consiglio nel cuore dell’uomo è come acqua profonda,

ma l’uomo d’intendimento vi saprà attingere.

Aiutiamoci a condividere non solo sul livello della ragione o sui fatti reali,

ma cercando di comprendere i SENTIMENTI che sono alla base del DISAGIO,

cercando un dialogo anche a livello SPIRITUALE, ascoltando in modo SPIRITUALE,

discernendo la Rabbia, l’Ira, l’Ansia, il Dolore, la Gelosia, l’Imbarazzo, la Preoccupazione, la Delusione, il senso di Colpa, la Frustrazione, la Paura, la Tristezza, la Vergogna, l’Invidia, l’Amarezza, il Rifiuto,

cioè i sentimenti negativi che sono alla base del disagio e disaccordo con la Parola di Dio.

Facciamo domande riguardo ai sentimenti feriti, fino a discernere quello che l’altro cerca di esprimere, compreso il problema possiamo aiutarci a trovare e ricevere la soluzione.

Giacomo 1:19

Perciò, fratelli miei carissimi,

sia ogni uomo pronto ad ascoltare,

lento a parlare e lento all’ira,

Impariamo dal nostro Signore

«Yeshùa il Messia»

a:

«Comunicare, Ascoltare e Dialogare»

Questa meditazione è stata fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

Prossima Meditazione:

• Conoscere il Nemico •

«Principati»

« INVITO INVITO »

A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere il modello della:

«Chiesa originale di Yeshùa il Messia, nata a Gerusalemme»

vista dallo studio su: «Atti 2:41-47» consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.


«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»


Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia (Gesù Cristo) sia con tutti noi.

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