Missione Cristiana 153

VERSO la GERUSALEMME CELESTE

EL-YERUSHALÀYIM SHEBASHAMÀYIM→   

«La SCALA di PIETRO»

2^ Pietro 1:1-12

(versione allargata)

Simon Pietro servo e inviato di Yeshùa il Messia

a coloro che come noi hanno ottenuto in sorte Fede secondo Giustizia

di Colui che è Dio nostro e Salvatore Yeshùa il Messia!

2) Grazia a voi e pace vi siano moltiplicate nella conoscenza per esperienza

di Dio e di Yeshùa Che è nostro Signore.

3) La sua potenza divina ci ha donato la capacità di opporci validamente all’Avversario

tutto ciò che riguarda la vita cioè il tempo compreso tra la nascita e la morte terrena,

donandoci l’accesso all’Eternità ed il libero arbitrio di vivere con o senza Yeshùa,

e la Pietà cioè quel sentimento di affettuoso dolore, di commossa e intensa partecipazione,

di solidarietà che si prova nei confronti di chi soffre,

mediante la conoscenza per esperienzache significa vero Amore per la Parola,

che assorbe tutto il nostro cuore, tutta la nostra essenza istintiva,

tutta la nostra mente e tutta la nostra forza,

nella piena certezza di fede che la Torah e i Profeti

hanno trovato il loro pieno compimento in Yeshùa il Messia e noi con Lui.

La conoscenza si ottiene per prima cosa attraverso la meditazione della Parola,

ascoltando per applicare a noi stessi i Suoi principi,

nella consapevolezza e la comprensione di fatti e verità

che si ottengono solo attraverso l’esperienza,

per mezzo del linguaggio e della mentalità semita, di cui Dio si è servito,

nel loro contesto storico, nel loro modo di pensare

e di approcciarsi con il mondo ci insegnano:

la Buona, Piacevole, Perfetta e Completa Volontà di DIO,

vivendo così la conoscenza in modo pratico e reale,

di Colui che ci ha invitati e ci ha chiamati per nome con una santa vocazione

alla Sua propria gloria, ad una fama grandissima, all’onore universale

donatoci da Yeshùa per i suoi meriti eccezionali, conclusosi in un unico atto di valore,

un’opera unica, morire per noi peccatori

e splendore o virtù cioè la disposizione del nostro cuore verso il bene

manifestando i Doni e il Frutto dello Spirito,

4) attraverso le quali, gloria e virtù, gli onori,

per di più grandissimi a noi promessi ci sono stati donati,

affinché per mezzo di quelle, gloria e virtù, diventiate partecipi della natura divina,

perché l’amore di Dio è stato profuso nei nostri cuori

attraverso lo Spirito Santo che ci è stato donato,

essendo stati sottratti dalla seduzione, quella che nel mondo dipende dalla concupiscenza,

cioè quella brama ardente, quel desiderio smodato, soprattutto di piaceri corporali,

avida e intemperante, che vorrebbe predominare sul Santo Spirito

5) E proprio per questo in primo luogo usando ogni CURA,

con impegno, zelo, diligenza ed interessamento solerte e premuroso,

impegnando anima e corpo attivamente nello Spirito divino,

occupandosi e partecipando alle necessità della famiglia della fede,

come soggetto costante dei nostri pensieri, delle nostre attenzioni,

del nostro attaccamento, del nostro amore in Cristo,

provvedete nella vostra FEDE , fiduciosi e fedeli,

certi delle cose che si sperano e provati nelle cose che non si vedono, la VIRTÙ 

cioè la disposizione del cuore verso il bene di Dio

alla virtù la CONOSCENZA esperienziale ,

6) e nella conoscenza l’AUTOCONTROLLO di se stessi ,

cioè la padronanza di se stessi, dei propri stimoli e delle proprie azioni,

applicando la moderazione nel soddisfacimento dei bisogni materiali e dei piaceri fisici,

dominando l’istinto sessuale che non deve fuoriuscire dal matrimonio

e infine dei bisogni naturali, come il mangiare e bere,

all’autocontrollo di sé poi la PERSEVERANZA,

cioè la costanza e fermezza nel perseguire i propri scopi e nell’essere fedeli ai propri propositi,

proseguendo sulla Via intrapresa e nel comportamento scelto,

nella volontà di combattere la lotta che è stabilita per noi,

per il conseguimento del bene secondo Dio, senza uscire fuori strada

o soccombere agli ostacoli, senza farsi vincere dalle tribolazioni,

dalle persecuzioni, dalle sollecitudini di questo mondo e dall’inganno delle ricchezze,

nella perseveranza la PIETÀ ,

7) nella pietà l’AMORE FRATERNO  (filadelfiai) come famigliari di Dio,

come concittadini dei santi, come soldati del Signore

che condividono la propria vita profondamente,

amici di cui si è imparato a fidarsi,

e nell’amore fraterno l’AMORE  (agapên), cioè il perfetto amore di Dio,

unico e incondizionato, realizzabile solo attraverso lo Spirito Santo

che lo ha profuso nei nostri cuori, perché solo Dio è Amore→ Agapê.

8) Queste sono le cose infatti che appartenendovi e sovrabbondandovi

non vi presenteranno incolti e infruttuosi

nella conoscenza esperienziale del Signor nostro Yeshùa il Messia.

9) Infatti colui presso il quale non si trovano queste cose, è cieco e miope,

perché ha dimenticato di essere stato purificato dai suoi vecchi peccati.

10) Perciò sempre più, fratelli, sforzatevi di rendere sicura la vostra chiamata ed elezione;

perché facendo queste cose certo non inciamperete mai.

11) In questo modo infatti vi sarà abbondantemente fornito il privilegio d’ingresso

nell’eterno Regno del Signore nostro e Salvatore Yeshùa il Messia.

12) Perciò non tralascerò di ricordarvi del continuo queste cose, sebbene le conosciate

ed infine siate fermi nella presente verità, stabili in quella Via che è la Verità e la Vita,

Yeshùa, cioè la realtà di tutte le cose visibili ed invisibili, rettitudine ed equità ci accompagnano,

dicendo sempre la verità com’è nel nostro cuore, indossando l’intera armatura di Dio

per avere la forza di rimanere saldi innanzi i tranelli del Diavolo!

Perché la Torah e il Vangelo sono la nostra Spada e la Gioia del Signore la nostra Forza!

«NOVE SCALINI VERSO la GERUSALEMME CELESTE»

ii

«Impegnarmi con Cura»

ii

«a Provvedere nella mia FEDE»

ii

«La VIRTÙ»

ii

«La CONOSCENZA ESPERIENZIALE»

ii

«L’AUTOCONTROLLO di se stessi»

ii

«La PERSEVERANZA»

ii

«La PIETÀ»

ii

«L’AMORE FRATERNO»

ii

«L’AMORE di DIO→ AGAPÊ»

Isaia 8:20

Alla Toràh e alla Testimonianza!

Se un popolo non parla in questo modo, è perché in esso non c’è Luce.

Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

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