Missione Cristiana 153

• AGAPÊ 

«Il FRUTTO dello SPIRITO DIVINO»

Galati 5:22-23

Al contrario il Frutto dello Spirito divino invece è

amore «agapê», gioia, pace,

pazienza, benevolenza, bontà,

fedeltàmansuetudine, autocontrollo:

contro tali cose non esiste legge o regola.

«AGAPÊ» = AMORE

Per comprendere meglio cosa significa «amore» vediamo i tre termini tradotti dal greco con: «amore»

«EROS»

Condivisione fisica, prendere qualcuno, o più semplicemente avere rapporti sessuali, stare fisicamente uniti, è una capacità istintiva, innata.

«FILIA»

Condividere insieme, sentimento di amicizia, amore filiale, amore fraterno, stare bene insieme senza rapporti sessuali, dare e ricevere è una predisposizione insita nell’uomo ma da coltivare con attenzione!

«AGAPÊ»

Carità, Donare se stessi agli altri, è l’amore di Dio nel Messia Yeshùa ↔ Cristo Gesù.

 1^ Giovanni 4:16-18

E noi abbiamo conosciuto e abbiamo creduto all’amore che Dio ha verso noi.

Dio è amore, e chi rimane nell’amore rimane in Dio, e Dio rimane in lui.

17) In questo è giunto alla perfezione l’amore tra noi, affinché avessimo libertà di parola nel giorno del giudizio, poiché come Egli è(Yeshùa) così fossimo noi in questo mondo.

18) Non esiste paura nell’amore, anzi l’amore perfetto scaccia via la paura, perché la paura concerne un castigo, ma chi ha paura non è giunto alla perfezione nell’amore.

 Ogni volta che in questo passo troviamo la parola «amore» è tradotta da «agapê».

Possiamo anche dire che il Frutto dello Spirito divino è Amore «Agapê», cioè la manifestazione di Dio nel Messia Yeshùa, come uomo e Salvatore, nelle sue caratteristiche principali, le altre otto qualità del Frutto dello Spirito divino.

Ciò che trasforma la nostra vita è insito in questa frase:

«poiché come Yeshùa è»

«così fossimo noi in questo mondo»

È un amore «agapê» diverso da quello umano, che cerca sempre uno scambio, un utile, o è dettato da simpatia o da interesse.

Giovanni 4:24

Dio è Spirito, e quelli che Lo adorano, bisogna lo adorino in Spirito divino e verità.

Filippesi 1:21

Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.

«Dio è Amore, Dio è Spirito, Dio è Dio e nel Messia Yeshùa si è fatto conoscere»

Giovanni 7:38-39

Colui che crede a Me, come ha detto la Scrittura,  fiumi dai suoi visceri stilleranno d’acqua che da vita.

39) E ha detto questo a proposito dello Spirito divino che stavano per ricevere quelli che credono in Lui: infatti non c’era ancora Spirito divino, perché Yeshùa (come uomo spirituale) non era ancora stato glorificato (cioè perfezionato).

«Dare vita» al prossimo significa portargli l’amore di Dio «agapê»

Giovanni 14:26

Ora l’Avvocato il Difensore (Paracletos), lo Spirito Santo che il Padre manderà nel Mio Nome, Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi dissi Io.

Ricevere lo Spirito Santo significa imparare a «dare vita» al prossimo, cioè portargli l’amore di Dio.

Efesini 5:30-32

poiché siamo membra del Suo Corpo.

31) Per questo un essere umano abbandonerà il padre e la madre e sarà congiunto alla propria donna, e sussisteranno i due dentro un solo corpo.

32) Il presente mistero è grande, io nondimeno parlo per Cristo e per la Chiesa.

Ricevere lo Spirito del Signore, significa diventare come Lui, essere un solo Corpo, un solo Spirito Divino ↔ Santo ↔ Puro, come un figlio che è in egual parte della mamma e del babbo, ma non si può dividere, altrimenti muore.

Se, dopo aver ricevuto lo Spirito di Dio lo respingo, cioè lo bestemmio, sono morto!

Levitico 24:16

E chi bestemmia il nome di YHWH sarà messo a morte; tutta l’assemblea lo lapiderà.

Straniero o nativo del paese, quando bestemmia il nome di YHWH, sarà messo a morte.

Marco 3:29

ma chiunque bestemmierà contro lo Spirito Santo, non ha perdono in eterno; ma è sottoposto a giudizio eterno.

La bestemmia non è solo parlare male di Dio per sporcare la Sua gloria.

La bestemmia è la manifestazione dell’opere della carne, «Galati 5:19-21» è il frutto velenoso che scaturisce da un lampo di follia, vedi l’omicidio.

Oppure una forma di bestemmia subdola che rende l’uomo capace di celare abissi di oscurità, travestendosi da pecora, come il pedofilo che si pente e torna ad essere un buon padre di famiglia, ma poi torna al «suo vomito» la pedofilia.

2^ Pietro 2:20

Quelli infatti che sono fuggiti alle azioni infami del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, se sono da queste di nuovo avviluppati e vinti, la loro ultima condizione è peggiore della prima.

21) Poiché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la Via della giustizia, anziché, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato loro tramandato.

22) Ma è avvenuto loro ciò che dice un vero proverbio: «Il cane è tornato al suo vomito» e «la scrofa lavata è tornata a voltolarsi nel fango».

La bestemmia è il segno più palese dell’odio e del disprezzo verso Dio, e questo al di là delle intenzioni di chi vomita parole blasfeme.

La bestemmia è il supremo atto di superbia che un uomo possa compiere contro Dio che è venuto a salvarlo.

La bestemmia è il più grande atto di stupidità, perché fa dell’uomo un nemico di Dio, che vuole essergli Salvatore, Padre, Amico e Sposo.

Galati 5:19-21

(versione ampliata)

Non di meno sono manifeste le opere della carne,

      le quali sono:

lussuria fornicazione prostituzione,

depravazione impudicizia impurità,

scostumatezza insolenza  impudenza

idolatria  culto delle immagini,

magia avvelenamento,

inimicizie invidie,

rivalità,

gelosia  ardore emulazione,

appetiti brame,

ambizioni contese intrighi,

divisioni fazioni discordie,

sette religiose scientifiche letterarie partiti,

invidie astio gelosie malocchio iettatura mala sorte,

omicidi,

bagordi ubriachezze gozzoviglie feste orgiastiche,

     e cose simili a queste, che vi preannunzio come vi predissi:

     coloro che fanno le tali cose non erediteranno il Regno di Dio.

Può bestemmiare solo chi ha ricevuto lo Spirito Santo nella sua propria vita, chi non lo ha ancora ricevuto è solo un povero peccatore senza Dio, cioè un bestemmiatore senza cervello, ma può sempre cercare Gesù Cristo e riceverlo come Salvatore e Signore.

Ebrei 6:4-6

Infatti è impossibile che quelli, una volta illuminati, hanno gustato non solo il dono quello celeste ma sono divenuti anche compagni dello Spirito Santo 5) e hanno bellamente sperimentato con efficacia la parola di Dio persino per il secolo futuro, 6) e sono egualmente caduti, rinnovarli un’altra volta in vista del pentimento, dal momento che con il loro stesso modo di fare crocifiggono il figlio di Dio per di più infamandolo.

Come possiamo amare di questo amore «agapê»?

Possiamo solo ed esclusivamente per mezzo del Suo Santo Spirito!

Romani 5:1-5

Provati dalla fedeltà otteniamo pace presso Dio per merito del nostro Signore Gesù Cristo,

2) grazie al Quale otteniamo attraverso la fede anche l’accesso in quella grazia nella quale ci troviamo fermi, e ci vantiamo nella speranza della stima (stimati degni) di Colui che è DIO.

3) E non soltanto, ma ci gloriamo anche tra le afflizioni, sapendo che l’afflizione procura perseveranza o forza di resistenza,

4) la perseveranza poi una virtù provata, e la virtù provata speranza!

5) E la speranza non teme, perché l’amore «agapê» di Dio è stato profuso nei nostri cuori attraverso lo Spirito Santo che ci è stato donato.

Perciò, chi appartiene al Messia è Uno con Lui, come un figlio lo è del padre e della madre, noi lo siamo di Cristo, abbiamo ricevuto l’amore di Dio «agapê» attraverso lo Spirito Santo.

Come un preziosissimo anello di fidanzamento che il fidanzato dona alla fidanzata, ma non sono ancora congiunti, maritati, sposati, è il dono, simbolo della promessa di un futuro matrimonio, che può ancora essere annullato.

1^Timoteo1:5 

Ora il fine del comandamento è l’amore «agapê», che viene da un cuore puro, da una buona coscienza e da una fede non finta.

L’amore di Dio non ha misura!

Efesini 3:14-19

A motivo di questo piego le mie ginocchia davanti al Padre,

15) dal Quale ogni stirpe nei cieli e sulla terra prende nome,

16) perché vi conceda con potenza secondo le ricchezze della Sua gloria di essere fortificati nell’uomo interiore (nella mente) grazie al Suo Spirito,

17) Perché Cristo abiti nei vostri cuori (nei vostri sentimenti) per mezzo della fede, piantati saldamente e fondati in amore «agapêi»,

18) perché possiate dopo aver afferrato con la mente insieme a tutti i santi quale sia la larghezza non solo la lunghezza e l’altezza ma anche la profondità,

19)conosciate anche anche l’immenso, straordinario, smisurato, sovrabbondante, amore «agapên» nella ricerca del Messia, affinché siate appagati secondo tutta l’abbondanza di Dio.

Solo l’amore di Dio porta vero appagamento!

1^ Corinzi 13:1-3

Quand’anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non ho amore «agapên», divento un bronzo risonante o uno squillante cembalo.

2) E se anche avessi il dono di profezia, intendessi tutti i misteri e tutta la scienza e avessi tutta la fede da trasportare i monti, ma non ho amore «agapên», non sono nulla.

3) E se spendessi tutte le mie facoltà per nutrire i poveri e dessi il mio corpo per essere arso, ma non ho amore«agapên», tutto questo a niente mi giova.

Il cuore di questo messaggio è scritto in questo versetto:

«poiché come Yeshùa è»

«così fossimo noi in questo mondo»

Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

« INVITO INVITO »

A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere il modello della:

«Chiesa originale di Yeshùa il Messia, nata a Gerusalemme»

vista dallo studio su: «Atti 2:41-47» consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.


«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»


Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia (Gesù Cristo) sia con tutti noi.

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4 commenti
  1. Massimo Fusi
    Massimo Fusi dice:

    Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, meditando su questo insegnamento mi voglio soffermare sulla prima parte di due versetti tratti dalla 1^ lettera di Giovanni.
    Il primo: 1^ Giovanni 4:16: “E noi abbiamo conosciuto e abbiamo creduto all’amore che Dio ha verso di noi”.
    Ci sono due passi della Parola che mi hanno sempre affascinato e che meglio di altri ci fanno comprendere quale sia la vera natura di Dio, cioè che Lui è amore.
    Osea 11:4 – “Io li attiravo a me con corde di umana gentilezza, con legami d’amore; ero per loro come chi solleva il giogo dal loro collo, e mi piegavo per dar loro da mangiare.
    Osea 11:8 – Come potrei abbandonarti o Efraim, o lasciarti in balia di altri o Israele? Come potrei renderti come Admah, o ridurti come Tseboim? Il mio cuore si commuove dentro di me, le mie compassioni si infiammano tutte”.
    Sono passati tanti anni da quando furono scritti i versetti di cui sopra, e noi ci dobbiamo porre questa domanda: è possibile ancora oggi conoscere, cioè vivere per esperienza l’amore di Dio?
    Qualcuno potrebbe obbiettare che per Giovanni e per Paolo è stato facile.
    Il primo ha vissuto con Gesù ed è il discepolo Giovanni, che il Signore amava, quello che durante la cena si era anche posato sul suo petto (Giovanni 21:20).
    Il secondo è colui che fu rapito in Paradiso, l’Apostolo che afferma che l’evangelo da lui annunziato era stato ricevuto per rilevazione di Gesù.
    Io sono pienamente convinto che ciò che hanno conosciuto loro ed anche i fratelli della Chiesa di Gerusalemme è possibile ancora oggi poiché anche a noi è stato profuso l’amore di Dio per iniziare un cammino di perfezionamento.
    Ed è proprio il secondo versetto di:
    1^ Giovanni 4:17 – “ In questo è giunto alla perfezione l’amore tra noi”,
    l’oggetto della mia meditazione, che ci parla di un cammino.
    Di un cammino di uomini consapevoli, sì di affrontare prove, afflizioni, delusioni, amarezze, circostanze avverse, ma determinati ad andare avanti con tutte le loro forze per non allontanarsi dal primo amore e per giungere alla meta.

  2. Filippo
    Filippo dice:

    Dio è amore. Chi non ama non ha conosciuto Dio come scritto.
    1^ Giovanni 4:7-8
    Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l’amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e conosce Dio. 8) Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
    Quindi si pone una questione importante.
    Che significa amare?
    Oggi siamo abituati a sentire associare questa parola alle cose più disparate.
    Cosa, chi e come dobbiamo amare?
    1^ Giovanni 2:5
    Ma chi osserva la sua Parola, l’amore di Dio in lui è perfetto. Da questo conosciamo che siamo in lui.
    Come al solito, a differenza delle idee umane, la Parola di Dio è precisa ed è essa stessa la via da seguire.
    Perché osservare la Parola è tenere gli occhi su Cristo.

  3. Hanania
    Hanania dice:

    SHALOM Paolo Cristiano,
    certamente senza AMORE, quello di DIO, tutto perde di senso perché viene a mancare l’obbiettivo di ogni cristiano, glorificare il nome di Yeshua il Messia tramite la vita e durante la vita sulla terra.
    Allora come si ama?
    Si ama veramente se in primo piano non c’è più IO ma il prossimo.
    Se il bene e la benedizione comune viene prima di quella personale.
    Se mi sento partecipe degli altri e se condivido con loro il dono di DIO e ogni benedizione spirituale e materiale che il Signore ha voluto farmi sperimentare.
    L’acqua è vitale se scorre ma se stagna marcisce.
    SHALOM. Hanania.

  4. Paolo Cristiano
    Paolo Cristiano dice:

    Pace.
    La prima qualità del frutto dello Spirito divino è l’amore (Galati 5:22-23), mentre in 1^ Corinzi 13:1-3 l’apostolo Paolo scrive che si possono fare tante cose, ma se si fanno senza amore non portano a niente.
    Per questo la mia domanda è:
    – Le altre qualità del frutto dello Spirito divino, sono una conseguenza dell’amore?
    O meglio, è possibile mettere in pratica le qualità del frutto dello Spirito divino senza l’amore?
    Shalom.

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